quelle cui è affidata la trazione, e il passo relativamente lungo (249 cm) hanno permesso di ricavare un abitacolo spazioso: omologata per quattro persone e provvista di cinque porte (quelle dietro hanno le maniglie mimetizzate nelle cornici dei finestrini), questa citycar non fa viaggiare scomodi nemmeno sul divano. Piacevoli e ben fatti (per una citycar) gli interni, con la plancia e la consolle personalizzabili con inserti colorati, anche abbinati al rivestimento in due tonalità dei sedili. Per la versione di punta sono inclusi nel prezzo pure il volante in pelle, il sedile di guida regolabile in altezza e quello del passeggero che si può chiudere “a portafoglio”, facilitando il carico di oggetti molto lunghi, ed è disponibile il sistema multimediale “evoluto” con schermo di 7” a colori nella consolle (che mostra pure le immagini della telecamera posteriore). Non altrettanto positivo il giudizio sul bagagliaio della Renault Twingo, la cui capacità è penalizzata dall’ingombro della sottostante meccanica. A proposito di quest’ultima, si può scegliere fra due motori, entrambi tricilindrici a benzina: il 1.0 da 69 CV è regolare nel funzionamento, ma poco vivace e non molto economo; lo 0.9 turbo da 90 CV è invece un po' brusco, ma spinge forte pur consumando di meno. Con sovrapprezzo, in alternativa al cambio manuale a cinque marce, le 0.9 possono avere il robotizzato a doppia frizione chiamato EDC. Quest'ultimo è comodissimo e fluido, ma quando si parte ai semafori reagisce con una certa flemma.